Vladimiro mira il mare : passeggiata metafisica sull’incontenibile andirivieni dell’essere pensante e inquieto - di e con Paola Tortora
Monologo/passeggiata teatrale campestre dall'Abbazia di Vezzolano alla Grande Quercia.
Il monologo Vladimiro mira il mare invita a una particolare meditazione sulla natura dell’uomo e dei suoi eterni dilemmi. Un’attrice e una capra in scena insieme sono il contesto ironico e grottesco in cui si dipana la complessità delle riflessioni. Liberamente ispirato al saggio Hamletica di M. Cacciari ed alcune Prose di S. Beckett, la partitura è originale, surreale e poetica. Vladimiro, rimasto solo, smette di aspettare Godot per andarlo a cercare. L’Uomo, subita una metamorfosi che lo cala nei panni di un grottesco clown, ordisce un ‘dialogo estremo’ con Amaltea, la Capra Dea incarnazione della sua Anima. Così, da un susseguirsi di ‘gestimpossibili’, come a riempire un vuoto incolmabile dove anche la parola a tratti si frantuma, prende vita un duplice interrogarsi non privo d’ironia e comicità.
Dedicato a Gianluca Alvino
(Architetto
Amico
Gentiluomo)
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