L'ora del tè
spettacolo di e con Marta Zotti (Compagnia S.T.A.R. in collaborazione con MontagneRacconta)
“L’ora del tè” è il momento della giornata in cui Chiara può confidare al pubblico la propria storia: le disavventure di un corpo-contro che cerca in tutti i modi di ricucire le ferite di un passato che l’ha distolta dalla felicità.
“L’ora del tè” è la storia di un conflitto con se stessi e le conseguenti ossessioni legate al cibo, alla ricerca di un equilibrio per ricominciare a vivere una vita piena; è l’unico pasto della giornata che Chiara non rifiuta; è un rituale in cui il disordine che si è creata intorno cerca di ritrovare un senso; è il momento in cui segretamente racconta il suo mondo fatto di inseguimenti e operazioni segrete, finte rapine, acquisti sexy, liste di compleanno. Sono tutti i suoi pezzi.
“L’ora del tè” è la storia di 9 ragazze italiane su 100 tra i 12 e i 25 anni di età che soffrono di disturbi del comportamento alimentare.
Il pubblico partecipa alle confessioni della protagonista e vive con lei il suo momento preferito: l’ora del tè. “L’ora del tè” è il luogo-simbolo in cui stiamo bene con noi stessi e dove troviamo una comunità con cui condividere il nostro mondo interiore. È l’occasione per la protagonista di tirare le somme delle disavventure che vive, è il dipanarsi della storia davanti agli spettatori che partecipano delle sue intime confidenze: «The more you adress it, the more it goes away» (dallo studio I want to disappear della fotografa austriaca Mafalda Rakoš, dedicato alle persone che soffrono di disturbi alimentari).
“L’ora del tè” è un conto alla rovescia: 50 minuti separano gli spettatori dal compleanno di Chiara, a inizio spettacolo. Ogni pezzetto che la protagonista racconta è un tentativo di fare pace con se stessa, è un incontro mancato, è un appuntamento vissuto con la lente d’ingrandimento.