Il bue e l'umanità
Presentazione del volume “Il bue nella storia dell’uomo e nelle tradizioni del Piemonte” con gli autori Fausto Solito e Davide Biagini; durante la serata, “Dal traino alla meccanizzazione agricola“, scambio di sapere con una testimonianza di Marco Vai e di vignaiole/i e contadine/i: invito e microfono aperto per tutte/i , con Paolo Musio (attore e drammaturgo) e con il “diario di un incontro”.
Nel volume Il bue nella storia dell’uomo e nelle tradizioni del Piemonte (di Franco Guarda, Davide Biagini, Franco Solito, L’Artistica Editrice 2020) si evidenzia come il bue abbia “attraversato la storia della civiltà umana, lasciando una traccia profonda nella cultura, nell’agricoltura, nell’arte, nelle tradizioni e nella vita dei popoli”. Il volume analizza da un punto di vista storico e scientifico tutti gli aspetti – da quelli “solidali” a quelli più cruenti – del rapporto fra l’umanità e il bue; ne illustra la complessità, non priva di contraddizioni: un rapporto che può diventare pure strumento per riflettere analogicamente sulle dinamiche relazionali – e sui rapporti di potere o di scambio – fra tutti gli esseri viventi. Una pubblicazione preziosa, che viene presentata interloquendo con due degli autori, Franco Solito e Davide Biagini, per “scambiare saperi” e suscitare riflessioni a seguire sui rapporti con la tradizione e sulla trasformazione epocale che segnò il passaggio dal traino alla meccanizzazione agricola; le cui conseguenze innervano tuttora l’agricoltura, la cultura contadina e le dinamiche sociali in genere. Insieme alla presentazione del volume, la testimonianza di Marco Vai – cui se ne potranno aggiungere altre/i, in particolare di vignaiole/i e contadine/i – inaugura lo “scambio di sapere”, di cui è testimone e cooperante l’attore e autore Paolo Musio.
Presentare il volume Il bue nella storia dell’uomo e nelle tradizioni del Piemonte ad Albugnano ha un significato particolare: il “Balcone del Monferrato” vanta una storica tradizione popolare, l’annuale corsa dei buoi – esistente dal 1673 – durante la Festa Patronale primaverile dedicata a Sant’Antonio da Padova; e da due anni il Comune di Albugnano ha aderito al protocollo per la creazione della Rete Italiana per la Salvaguardia e Valorizzazione di ‘Uomini, buoi e fiori. Processioni devozionali e cerimoniali agrari’, sotto il coordinamento di Ufficio UNESCO del Ministero della Cultura.
Proprio sulla scia di questa adesione, ad Albugnano sono nate ricerche e iniziative di produzione culturale (fra tutte, l’esperimento canoro-antropologico “Il bue Dike”) tese a vitalizzare la tradizionale festa, che sorse in seguito a un’epidemia di peste, come ringraziamento e voto propiziatorio, e prevedeva la liberazione da gioghi e catene di tutti gli animali fatta eccezione per i buoi impegnati nel traino del carro. Sì è tentato di mettere a confronto la ritualità sopravvissuta con quella di altri cerimoniali analoghi, oltre che con la storia “piccola” e “grande” che ne ha accompagnato lo sviluppo. Albugnano, dunque, è un paese che ha conservato per secoli una tradizione nella quale il bue è protagonista e che, ora, su quella tradizione sta riflettendo per analizzare anche il presente e per connaturarla al meglio alle attuali dinamiche socio-culturali della propria comunità.