Dove e quando: dal 17 al 20 agosto 2021, h 15.00-19.00, Dopolavoro (sotto il porticato antistante), Via dei Fossati 5, Albugnano

a cura di Compagnia Marco Gobetti


Strad-rama: drammaturgia partecipata su strada, con la cooperazione del pubblico. Si affronta in particolare la scrittura di “José Domingo Molas, salesiano: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte”, con ricerca di testimonianze, dirette o indirette, da parte degli abitanti dei Comuni circostanti.


La creazione pubblica si completa con:
– l’offerta antologica di spettacoli di Teatro di riciclo® su strada, per repliche serali (coincidenti o successive ai giorni di creazione stessa) concordabili con il pubblico – anche all’impronta – presso il Belvedere Motta (Albugnano) e/o presso Comuni della Rete Romanica di Collina che volessero ospitarle : “La luna bisogna crederci per forza, da Cesare Pavese – Teatro di riciclo®” e “Io e Matteo – Teatro di riciclo®” (schede consultabili). Le repliche intendono anche innescare meccanismi e atti di mutuo aiuto sul territorio, secondo il principio di un “teatro solidale”.
– il confronto paritario con il pubblico, cui l’attore propone patti e ragionamenti condivisi, oltre che improvvisazioni e letture seguite da libere discussioni; in questo caso la creazione è votata all’avventura totale, si innesca con la sosta o la presenza di almeno uno spettatore ed è dedicata in particolare – in questa edizione di QUADILÀ Festival – ai beni di patrimonio storico, architettonico e ambientale locali e alle figure di donne nella storia e nel mito. Fra i materiali di riferimento, il volume “Vezzolano e la rete Romanica – Dispense di formazione” (Gaidano&Matta 2020) e “Fumne! Otto storie di donne piemontesi” (Rivista Savej – n. 4 2020); oltre alla messa a disposizione dei materiali già condivisi con la cittadinanza durante MIHAI EMINESCU: Poezie e TRADIZIONI PERUVIANE di Ricardo Palma – strad-rama

A conclusione di ogni giornata verrà donata al pubblico, mediante sorteggio, n. 1 copia del volume “Vezzolano e la rete Romanica – Dispense di formazione”.

La presente sessione di strad-rama dedicata al copione “José Domingo Molas, salesiano: dalla Guerra del Chaco alla Resistenza in Piemonte” segue le due precedenti a Castelnuovo Don Bosco e a Valleandona e prelude alla messa in scena, nell’autunno, dello spettacolo omonimo.

Nato nel 1901 a San Estanislao in Paraguay, José Domingo Molas studia al collegio salesiano di Montevideo e poi all’Istituto teologico internazionale della Crocetta di Torino; tornato in patria, è cappellano militare durante la sanguinosa Guerra del Chaco, combattuta fra Paraguay e Bolivia dal 1932 al 1935. Nel 1936 va missionario in Thailandia. Dal 1938, è ancora in Italia, come rettore del Santuario dedicato a San Giovanni Bosco, in frazione Becchi di Castelnuovo d’Asti (oggi Castelnuovo don Bosco). Conoscitore di ben cinque lingue, da prova di intelligenza, coraggio, umiltà e umanità proverbiali: sfidando gli attacchi aerei al volante di un’auto presto inconfondibile, nasconde soldati alleati e porta a termine scambi di prigionieri fra le bande partigiane locali e le truppe nazi-fasciste. Abile diplomatico, si guadagna la riconoscenza di interi paesi, che salva puntualmente dalle rappresaglie tedesche. Tornerà in Sud America nel 1951, dove sarà accolto con ogni onore quale “eroe del Chaco”.

Lo spettacolo, in forma di monologo, sarà prodotto da Compagnia Marco Gobetti e ISRAT – Istituto Per La Storia Della Resistenza Della Provincia Di Asti, con il patrocinio di Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza e Costituzione.

La drammaturgia è liberamente ispirata al saggio José Molas, salesiano di Dario Rei (in Stranieri di casa – Persone e storie tra Torino e Monferrato, 2018 Chieri, Gaidano & Matta edizioni) e al diario di José Domingo Molas relativo alla guerra del Chaco: Polvareda de bronce: en los caminos trágicos del Chaco paraguayo, 1974 Asunción, Escuela Técnica Salesiana.

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Le azioni su strada avvengono nel rispetto delle norme anti-epidemiche in vigore e in forza del DPR. del 28 maggio 2001 n. 311, che all’articolo 6 abrogò i commi primo e secondo dell’art.121 del TULPS (in base ai quali dovevano essere effettuate le richieste di iscrizione al Registro dei Mestieri Girovaghi e le richieste di permesso per le esibizioni); per quanto riguarda il Piemonte, si realizza in base alla Legge regionale 1° agosto 2018 n. 11 art. 32 e alle integrazioni normative adottate dai Comuni nello spirito della legge stessa. 

In particolare, per quanto riguarda le norme anti-epidemiche, si considera esemplare quanto previsto dal regolamento della Città di Torino, secondo cui “Fino al perdurare dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus, per potersi esibire gli artisti devono rispettare 2 prescrizioni: 1) ogni artista dovrà dotarsi di cartelli ben visibili, da posizionare dove si esibisce, con le prescrizioni per il pubblico presente sull’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento di un metro fra le persone. 2) se durante l’esibizione non verranno rispettate le prescrizioni su mascherine e distanziamento l’artista deve interrompere l’esibizione.
Se queste due prescrizioni non saranno rispettate non sarà possibile esibirsi”.